Quali sono le 10 maglie City Edition più belle della NBA 2024-2025? Ogni anno Nike realizza 30 divise speciali, in aggiunta alle altre, una per ogni squadra della lega. In questo articolo offro la mia personale classifica di gradimento.
Ovviamente, si tratta di una scelta completamente soggettiva. Ho tenuto conto di gusto personale, resa estetica globale, qualità del design e storytelling contenuto in ciascuna di esse. Inoltre, non basta vederle in grafica, ma vanno osservate attentamente indosso ai giocatori in campo.
Nike, sponsor tecnico della NBA, ha introdotto le City Edition a partire dalla stagione 2017-2018. Cioè da quando ha iniziato a fornire le uniformi ufficiali delle franchigie. Lo scopo di queste jerseys è celebrare il legame che unisce la squadra alla città, allo stato o al territorio di riferimento.
Contengono infatti accenni a storia, cultura e peculiarità di ogni città NBA, combinati con quelle del club stesso (in certi casi le due cose coincidono) e declinati attraverso colori, font, elementi grafici, simboli e dettagli studiati dai designer. Nelle serate in cui i giocatori le indossano, inoltre, alcune squadre scendono in campo su un parquet speciale coordinato.
In questa classifica ho selezionato le 10 maglie City Edition più belle della NBA 2024-2025, dalla decima alla prima posizione. Il quadro completo è visibile QUI.
10 – San Antonio Spurs
Iniziamo la Top 10 delle maglie City Edition dal basso con i San Antonio Spurs. È il secondo capitolo della narrazione dedicata all’expo mondiale HemisFair del 1968, nella cui arena la squadra ha giocato dal 1973 al 1993. Dal bianco dell’edizione 2023-2024, si passa a un celeste pastello con bordi ed elementi in particolari tonalità di blu, rosa, arancio e verde scuro. Una palette ispirata agli abiti informali dell’epoca e ai caliginosi tramonti del Texas. Il motivo a scacchi arancio, rosa, verde e giallo sui lati dei pantaloncini richiama le piastrelle di ceramica Talavera, con in fondo un logo speciale in omaggio alla Tower of the Americas, ristorante panoramico alto 229 metri anch’esso “eredità” della HemisFair. Confermato sul petto il font “western” tratto dai titoli dei giornali dell’epoca. Divisa equilibrata, anche se il colore pastello sembra troppo tenue e non “buca” né l’occhio né lo schermo.
9 – New Orleans Pelicans
Niente di trascendentale, ma la City Edition dei New Orleans Pelicans è senza dubbio interessante e originale. I designer hanno combinato motivi tradizionali ed elementi moderni, in un quadro che restituisce un senso di forte identità e legame tra squadra e città. Il colore di base è un viola che si avvicina molto a un blu oltremare. Questa tonalità fa ben emergere il verde fluorescente di lettering, bordi ed elementi di design. Il contenuto richiama varie peculiarità della città della Louisiana: il suddetto verde rappresenta i neon delle insegne del French Quarter, il font Carnival della scritta NOLA sul petto è un omaggio al Mardi Gras e il pattern a spina di pesce composto da ossa rievoca l’antica anima voodoo che rende New Orleans intrisa di magia e mistero.
8 – Sacramento Kings
Forse più una Classic che una City Edition, proprio per questo non appare molto fantasiosa, ma i colori sono ben abbinati e l’effetto risulta in ogni caso affascinante. I Sacramento Kings tirano fuori il blu royal degli allora Cincinnati Royals (ogni parallelismo tra nome del colore e della squadra non è assolutamente casuale), in seguito Kansas City Kings e prima ancora Rochester Royals, indossato dalla franchigia dal 1957 al 1972. Colori di complemento: rosso e bianco. Un tocco di originalità il motivo lungo i fianchi che ripercorre l’evoluzione grafica della corona presente nel logo dei Kings, mentre sui pantaloncini figura una curiosa reinterpretazione del logo dei Royals anni Cinquanta con un pallone con occhi, naso e bocca, lo skyline di Sacramento sulla corona e una sagoma della California come capelli.
7 – Boston Celtics
Dopo due inattesi primi posti nella Top 10 delle NBA City Edition di Never Ending Season, i Boston Celtics perdono obiettivamente posizioni, ma presentano in ogni caso una divisa equilibrata e di bell’effetto visivo. Come sempre, va evidenziato il fatto che un contesto fortemente condizionato da motivi di tradizione (quella bianco-verde dei Celtics è probabilmente la maglia più iconica e “intoccabile” dell’intera lega) non rende mai facile implementare dei tratti innovativi. Quest’anno si è optato per il nero, acceso da un font moderno in Action Green, una tonalità di verde piuttosto brillante, quasi fluorescente. Qualche dubbio sui bordi di canotta e pantaloncini in verde scuro, che forse la rabbuia un po’, ma la divisa è comunque solida e merita di essere tra le 10 maglie City Edition più belle di quest’anno.
6 – Indiana Pacers
Per nulla originale ma positivo update degli Indiana Pacers nel secondo atto di This is Indy, la City Edition che celebra Indianapolis ispirandosi ai murales e alle insegne al neon che adornano gli edifici della città della 500 Miglia. Dal nero della scorsa stagione, che forse oscurava un po’ la resa finale, si passa a un luminosissimo bianco, ben stemperato da bordi ed elementi gialli, ciano e neri. Per il resto, però, è praticamente identica. Sui fianchi il motivo a schizzi di vernice rappresenta appunto la street art. Sul petto spicca forte il font del diminutivo Indy, che al pari dei numeri dà l’impressione di essere dipinto con un largo pennello. E offre inoltre un senso di dinamismo, nella città celebre per la corsa automobilistica e nello stato considerato il cuore pulsante della pallacanestro americana.
5 – Philadelphia 76ers
I Philadelphia 76ers ripropongono il tema dello Spectrum dell’ottima City Edition 2021-2022, ma questa volta su uno sfondo bianco che ben rievoca, anche in lettering e numeri, la divisa casalinga della squadra nei tardi anni Settanta. Lo Spectrum, demolito nel 2010, è stato lo storico impianto dei Sixers, dove hanno giocato dal 1967 al 1996, reso famoso anche dal film Rocky. L’arena di stelle come Wilt Chamberlain, Billy Cunnungham, Julius Erving, Moses Malone, Maurice Cheeks, Charles Barkley. Lungo i fianchi si susseguono i quattro quadrati – rosso, arancione, verde, azzurro – presenti nel logo dello Spectrum, appunto uno spettro di colori a evocare l’ampia gamma di eventi che il palazzo ospitava. Altri dettagli sui pantaloncini: la “s” del wordmark Spectrum sulla cinta dei pantaloncini e un logo vintage dell’arena.
4 – Charlotte Hornets
Per essere bella, la City Edition degli Charlotte Hornets è bella. Anzi, tra le migliori. Però la lascio appena fuori dal podio perché è praticamente l’esatta replica di quella del 2020-21. I colori (menta, oro, granito) e il pinstripe sono eleganti. Inoltre è ok il ritorno del wordmark Charlotte sul petto al posto dell’inflazionato Buzz City. Da ricordare la complessità concettuale di questa maglia: mint, in inglese, non significa solo menta ma anche zecca (fabbrica di monete). E infatti la città del North Carolina dal 1835 al 1861 fu sede della U.S. Branch Mint, nonché base di un’importante corsa all’oro all’inizio di quel secolo, richiamata da bordi e dettagli aurei, che si riferiscono anche alla tradizione finanziaria di Charlotte. Le righine sono tratteggiate come il bordo di una moneta, mentre il granito nero è la tipica roccia estratta nello stato.
3 – Toronto Raptors
Nell’anno dedicato a Vince Carter (introduzione nella Hall of Fame, ritiro della maglia numero 15, un aereo Air Canada a lui dedicato), i Toronto Raptors non possono fare a meno di rendergli un tributo anche nella divisa City Edition, intitolata Toronto’s Finest. Così si inventano il dinosauro presente per vent’anni nel logo della franchigia (dal 1995 al 2015) rivisitato nell’atto di schiacciare facendosi passare la palla sotto una zampa. Esattamente come nell’iconica dunk di Vince Carter all’All-Star Weekend 2000 a Oakland. La maglia è percorsa dal gessato “fulminato”, sempre preso in prestito dalle jerseys dei Raptors anni Novanta, ed è abbinata a un parquet capolavoro. Per contenuto sarebbe da primo posto, ma la resa complessiva della divisa (total black con bordi viola) è probabilmente troppo scura.
2 – Dallas Mavericks
Per i Dallas Mavericks di nuovo uno storytelling musicale, in partnership con il cantautore Leon Bridges, ma molto più approfondito e curato rispetto alla City Edition 2023-2024. Quest’anno la scelta stilistica è di pregio: via ogni colore, solo una divisa candida con bordature, lettering, numeri ed elementi grafici in scala di grigi. Il tutto abbinato a un parquet molto elegante. Trinity River Blues Encore, il nome, è un omaggio al blues, di cui uno dei luoghi di origine sarebbe stato Forth Worth, grossa città satellite di Dallas. Sui fianchi della canotta scorre un pentagramma percorso da un motivo floreale. Questo si armonizza con il sinuoso lettering ispirato alle cover degli album R&B del passato. Bello il logo sul jock tag, con lo skyline di Dallas che poggia sulla silhouette del Longhorn, la mucca del Texas.
1 – Golden State Warriors
Non la più bella City Edition di sempre, ma tra quelle 2024-2025 la miglior combinazione tra progetto stilistico, contenuto e resa estetica. La divisa dei Golden State Warriors, The City calls, è un tributo al Golden Gate Bridge, il ponte simbolo di San Francisco inaugurato nel 1937, capolavoro ingegneristico in stile Art Deco. La divisa è blu notte, con elementi in arancione scuro (il ponte) e oro (lettere e numeri). Lungo i fianchi si innalzano le torri di sostegno del ponte e tra esse la sagoma di uno dei 1,2 milioni di rivetti che lo fissano. Sui pantaloncini compaiono i cavi ricurvi che danno al Golden Gate Bridge il profilo ben noto. Il font riprende quello della placca nella torre sud che ricorda le persone che lavorarono per costruirlo. Il ponte come elemento di connessione, coraggio e tenacia che contraddistinguono squadra e città.