Il 5 ottobre 2019 il Chase Center di San Francisco, nuova casa dei Golden State Warriors, ospita la sua prima partita di basket: un incontro di Preseason NBA tra Steph Curry e compagni e i Los Angeles Lakers di LeBron James.
L’arena, che sorge nel quartiere di Mission Bay, è stata inaugurata il 6 settembre 2019 con un concerto dei Metallica insieme all’orchestra San Francisco Symphony. Può contenere 18.064 spettatori. Il progetto è firmato dallo studio MANICA di Kansas City. Una struttura all’avanguardia, lussuosa, luccicante: come si addice a una squadra che sta facendo la storia del basket contemporaneo, in campo e fuori.
I Warriors tornano così a San Francisco, dove avevano giocato dal 1962 al 1970 in seguito al trasferimento della franchigia da Philadelphia. La squadra lascia la dirimpettaia Oakland e la sua gloriosa Oracle Arena, che dal 1971 al 2019 è stata il teatro di 4 titoli NBA vinti. Il 24 ottobre 2019 saranno i Los Angeles Clippers a far visita al Chase Center per l’opening day.
Scopriamo ora 5 cose sulla nuova arena dei Golden State Warriors!
Il Chase Center, un’arena “privata”
Il miliardo e 400 milioni di dollari che ci sono voluti per costruire il Chase Center provengono tutti da finanziamenti privati. Dopo il rifiuto della municipalità di San Francisco di farsi carico di qualsiasi spesa, i proprietari dei Golden State Warriors, Joe Lacob e Peter Guber, hanno reso possibile l’impresa sia pagando di tasca propria sia grazie agli investimenti delle aziende hi-tech della Silicon Valley. Già prima che il Chase Center fosse aperto al pubblico, gli Warriors avevano già tirato su 2 miliardi di dollari tra sponsorizzazioni e la vendita dei biglietti e delle suite di lusso interne all’arena.
Chase Center… of Art!
Il Chase Center è abbellito da opere d’arte contemporanea. Dentro e fuori. I Golden State Warriors e il San Francisco Museum of Modern Art hanno siglato un accordo per il prestito di alcune opere da esporre all’arena. Non solo: ci sono anche installazioni come le Seeing Spheres dell’artista danese Olafur Eliasson. Cinque sfere d’acciaio idroformato lucido, alte quasi 5 metri, disposte a cerchio di fronte all’ingresso est. Ogni sfera ha uno specchio e ciascuna è rivolta verso le altre: così le persone e tutto ciò che vi si riflette, viene moltiplicato all’infinito. L’opera è già stata presa d’assalto da turisti e da curiosi.
Chase Center attrazione turistica
La nuova arena dei Golden State Warriors è diventata ufficialmente un’attrazione turistica di San Francisco. Il Chase Center è stato infatti inserito nelle tappe della 49 Mile Scenic Drive, la strada panoramica da percorrere in auto, lunga quasi 80 km, istituita nel lontano 1938 per consentire ai visitatori di toccare tutti i luoghi iconici della città sulla baia. D’altronde, non è soltanto un impianto sportivo: oltre alle suddette opere d’arte, accoglie una trentina di locali e ristoranti e una scalinata con schermo gigante all’aperto che è già diventata un abituale punto di ritrovo.
La Città del Crescere Sano
Thrive City – letteralmente “Città del Crescere Sano” – è il progetto urbanistico, anch’esso interamente finanziato da privati, di cui il Chase Center è il fulcro. Un complesso che si estende per 13mila metri quadrati nel quartiere di Mission Bay, intorno all’arena degli Warriors: piazze e spazi aperti, negozi di prodotti naturali, ristoranti votati al mangiare sano, centri benessere, palestre, uffici. Thrive City è destinata a diventare un importante punto di aggregazione per la comunità locale, i fan, le famiglie, i turisti. Il tutto incentrato sul tema della salute e del benessere. Investitore di punta Kaiser Permanente.
C’è anche il centro di allenamento
Il Chase Center include anche la pratice facility, vale a dire il centro di allenamento dei Golden State Warriors. Il Biofreeze Performance Center è una struttura fantasmagorica di oltre 2350 metri quadrati: due campi da basket a misura NBA, palestre, sale pesi e massaggi, un ristorante per la squadra, un barbiere e qualcosa che non si discosta molto da una sala cinematografica per la visione dei video. Il capolavoro è lo spogliatoio: il soffitto è un omaggio al tetto della Oracle Arena e quindi alla storia del club. Al centro della stanza è stato collocato un pezzo del parquet su cui gli Warriors hanno vinto il titolo 2015. E in squadra vige già una regola non scritta: chi non ha mai vinto un anello NBA, non può calpestare quel cerchio.