“Un materiale nuovo e nuovi temi, conducono necessariamente a una nuova architettura”. Con queste parole Pier Luigi Nervi (1891-1979), uno dei maggiori progettisti italiani del ‘900, le cui innovative concezioni si sono concretizzate soprattutto nello sport: stadi, palazzetti, piscine.
Il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma gli ha dedicato una mostra, visitabile fino al 2 ottobre 2016, dal titolo Pier Luigi Nervi. Architetture per lo sport.
L’esposizione comprende oltre 100 tra fotografie, disegni originali e documenti provenienti dall’Archivio Pier Luigi Nervi, facente parte della collezione MAXXI Architettura. Inoltre, ecco i quattro modelli degli stadi di Firenze, Roma, Swindon e Kuwait City realizzati dall’Università di Bologna, sulla base dei progetti di Nervi. La mostra, che segue un criterio cronologico, analizza 22 progetti e si sviluppa in 3 sezioni: Sperimentazioni e innovazioni (1929-49), Campione del cemento (1950-60), Dall’Italia al mondo (1961-79).
I “miracoli” romani di Nervi
Pierluigi Nervi. Architetture per lo sport trasmette l’entusiasmo per le soluzioni, all’epoca rivoluzionarie, con cui il geniale ingegnere e costruttore ha progettato alcuni impianti entrati nella storia e altri che non sono mai stati realizzati. A cominciare dai due edifici situati proprio a pochi metri dal MAXXI: lo Stadio Flaminio e il Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, che insieme al Palazzo dello Sport dell’Eur costituiscono il terzetto di “miracoli” architettonici costruiti per le Olimpiadi 1960, simbolo della rinascita italiana in quel decennio e che, in caso di assegnazione a Roma dei Giochi 2024, saranno restaurate e ancora una volta utilizzate.
Nella mostra spiccano lo stadio di Firenze, costruito tra il 1929 e il 1932, il Cultural and Convention Center di Norfolk, Virginia (1965-71) e il Good Hope Centre di Città del Capo, in Sudafrica (1964-1980). Quest’ultima è una delle opere internazionali più significative dello Studio Nervi sia per dimensioni sia per caratteristiche tecniche. Infatti si tratta del primo impianto sportivo multirazziale realizzato in pieno regime di apartheid, ma senza percorsi separati tra bianchi e neri.
Cupole incredibili
Nei progetti di Nervi l’invenzione formale è strettamente connessa alla capacità costruttiva, grazie ai suoi brevetti della prefabbricazione strutturale e del ferrocemento. Le sue celebri cupole cosiddette “plissettate” o “nervate” sono straordinarie realizzazioni di eccezionale regolarità e armonia. In esse viene messa in evidenza la direzione delle forze che confluiscono verso la base. Ad esempio, nel Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, la cui calotta in cemento armato è realizzata con elementi prefabbricati romboidali e sostenuta da un giro di pilastri sagomati a forma di Y.
Tra i progetti mai divenuti realtà spicca il Kuwait Sports Centre del 1968. Cardine centrale e volume emergente del complesso è il monumentale stadio a pianta circolare. Del quale l’elemento più sorprendente è l’incredibile bolla trasparente come copertura. Un ormai anziano Nervi, sempre più coadiuvato dai figli, stupisce il mondo con la sua ancora viva curiosità sperimentale.
Info mostra
Pierluigi Nervi. Architetture per lo sport è curata da Micaela Antonucci con Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti dell’Università di Bologna.
Orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mar-mer-gio-ven-dom), 11.00 – 22.00 (sab) | chiuso il lunedì.
Ingresso 10 euro, gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì.
Info: www.fondazionemaxxi.it – info@fondazionemaxxi.it – 06.3201954.