La parola hood, in slang americano, sta per neighborhood, quartiere, in particolare un sobborgo difficile da cui si lotta per emergere.
Ma è anche il suffisso di brotherhood, fratellanza. Perché, sul campo e fuori, gli appassionati di basket si sentono esattamente così: fratelli, oltre ogni differenza etnica e culturale.
The Hood è diventato il nome del playground di Corso Taranto a Torino, rinnovato nel 2019 con l’obiettivo di renderlo un punto di riferimento per la rinascita della zona. Uno spazio di sport e socializzazione in antidoto al degrado.
L’idea è nata da una crew di amanti locali dello streetball ed è diventata realtà grazie al programma europeo UIA Urban Innovative Actions – Co-City Torino, finalizzato a incentivare nuove forme di collaborazione tra cittadini e amministrazione per il riuso e la gestione condivisa dei beni comuni contro la povertà nelle aree più fragili della città.
The Hood, il restyling
Il restyling di The Hood è stato effettuato dagli artisti di Truly, che hanno abbinato, come colori di fondo, un giallo scuro e un verde acquamarina. Elemento dominante della composizione, che si sviluppa longitudinalmente in diagonale, è la parola Hood: le grandi lettere tridimensionali bianche danno l’illusione ottica di essere piegate verso l’alto e di proiettare un’ombra sul campo.
In posizione simmetrica, presso l’inizio e la fine di Hood, ci sono da un lato l’articolo the in verde acquamarina su giallo e dall’altro tre tondi gialli, anch’essi dotati di ombra illusoria, su verde. Le righe regolamentari del campo sono nere e ben visibili: infatti non va dimenticato che questo è pur sempre uno spazio la cui funzione primaria è il basket.
Così il playground di Corso Taranto a Torino è risorto a nuova vita ed è diventato un’attrazione per gli appassionati di basket e di street art.
Foto tratte da Behance