Una struttura praticamente immutata in quasi un secolo di vita, un fascino ineguagliabile, un’atmosfera unica: The Palestra, a Philadelphia, è uno dei palazzetti dello sport più antichi e suggestivi del mondo.
La storia e la tradizione che accompagnano questo luogo sacro per gli amanti della pallacanestro gli sono valsi l’epiteto di The Cathedral of Basketball. Oggi può contenere 8722 spettatori, anche se in origine, quando non si badava troppo alle misure di sicurezza, ce ne stipavano anche diecimila, creando un ambiente pazzesco.
The Palestra sorge a ovest del fiume Schuylkill, non lontano nel centro cittadino, nel campus della University of Pennsylvania, comunemente abbreviata in “Penn”, a cui appartiene. È l’arena dei Quakers, una delle squadre dell’elitaria Ivy League, ma anche e soprattutto una delle Big 5, i cinque principali atenei di basket della Città dell’Amore Fraterno che da decenni si affrontano sul parquet in una sorta di accesissimo campionato parallelo (gli altri quattro sono La Salle, St. Joseph’s, Temple e Villanova).
L’inaugurazione di The Palestra avvenne nel giorno di Capodanno del 1927, con la partita che Penn vinse su Yale 26-15 (non esisteva ancora lo shot clock). La prima partita in assoluto qui disputata fu invece un’amichevole, il 30 dicembre 1926, tra Penn e il Pennsylvania Military College (oggi Widener University), sempre con successo dei Quakers 21-17. Tra regular season, tornei di conference, torneo NCAA, Big 5 e altre competizioni, è il campo più utilizzato di sempre nella storia del college basketball. Nel 1968 ha ospitato la Coppa Intercontinentale FIBA.
The Palestra: l’architettura
Progettata dall’architetto Charles Klauder, The Palestra si chiama così in omaggio alla palestra degli antichi greci – palàistra in greco, palaestra in latino – ossia quel luogo delimitato da colonne, accanto al ginnasio, dove gli atleti (soprattutto lottatori e pugili) si allenavano o davano vita a competizioni di fronte a un pubblico. A suggerire questa denominazione per l’edificio di Philly fu infatti un professore di greco, William N. Bates.
Quando venne costruita, sotto la supervisione del presidente del dipartimento sportivo di Penn Sydney Hutchinson, era una delle palestre per basket e altri sport al coperto più all’avanguardia, una delle più capienti e una delle prime ad utilizzare cemento e acciaio. Le arcate metalliche a sesto ribassato, che sostengono la copertura, consentirono di eliminare qualsiasi pilastro interno, che sarebbe stato un ostacolo visivo per il pubblico. Invece a The Palestra la visuale è ottimale da ogni angolo.
L’esterno vagamente piramidale in mattoncini marroni, con la facciata percorsa da lesene in bugnato e finestroni ad arco, richiama l’aspetto di un antico edificio europeo. Una vera e propria cattedrale pagana. Le ristrutturazioni del 2000, 2011 e 2021 hanno introdotto miglioramenti tecnologici senza compromettere la struttura, oltre al Macquarie Court, il nuovo parquet sponsorizzato. I corridoi sono stati trasformati in un museo con foto, articoli, cimeli di Penn, Big 5, Ivy League ed eventi svoltisi qui.
The Palestra: l’atmosfera
Scrivono Alessandro Mamoli e Michele Pettene nel libro Basketball Journey: “Con la mandibola a mezz’aria e lo sguardo verso il soffitto, è a dir poco emozionante vedere gli archi d’acciaio, i finestroni da cui entra il sole, la grande scritta ‘THE PALESTRA’ sul lato lungo, le panchine di legno usate come spalti, i tipici colori bianco, rosso e blu sugli stendardi appesi. L’odore è unico, quello di una palestra invecchiata tra sudore, legno, cemento e imprese memorabili“.
L’atmosfera di The Palestra è altamente suggestiva. Gli spalti scendono praticamente fin quasi alla linea laterale del rettangolo di gioco, il che fa facilmente immaginare il livello di energia che il pubblico riesce a trasmettere alle squadre. Le prime file – un aspetto caratteristico di tante palestre scolastiche e universitarie statunitensi – sono retrattili, per permettere uno spazio più ampio per gli allenamenti. Nella parte fissa delle tribune, invece, non ci sono seggiolini ma lunghe panche in legno, altro elemento vintage.
Su una parete campeggia la targa con la frase che racchiude in sé tutto l’amore viscerale che Philadelphia nutre per il basket ed esprime pienamente la passione di cui è intrisa The Palestra: “To win the game is great… To play the game is greater… But to love the game is the greatest of all“. D’altronde, la vera anima del basket americano è quella dei college. Ed è naturale che queste parole trovino posto nell’impianto che ospita tuttora grandi sfide universitarie.
Philadelphia e le sue Big 5
Dal 1955 i cinque programmi universitari di basket più prestigiosi di Philadelphia – The Big 5 – si sfidano in un torneo parallelo alla stagione NCAA, laureando ogni anno il college campione della città. Un grande patrimonio di tradizioni e rivalità incrociate. The Palestra, fino al 1986, è stata l’unico teatro delle partite tra le Big 5. Da allora, fatta eccezione per Penn padrona di casa, le altre utilizzano il proprio impianto. Tuttavia saltuariamente programmano ancora alcune gare interne nella Cathedral of Basketball.
Pennsylvania ha raggiunto solo una volta la Final Four, nel 1979, e sempre in quel decennio ha avuto Chuck Daly come coach. La Salle, con i suoi Explorers, è stata campione NCAA nel 1954 e tra i suoi alumni illustri figurano Tom Gola, Joe Bryant, Michael Brooks e Gary Neal, visto in Italia a Treviso. Anche St. Joseph’s ha una sola apparizione alla Final Four, nel 1961. Tra gli Hawks hanno giocato Jack Ramsay (coach campione NBA nel 1977 con Portland), Jameer Nelson, DeAndre Bembry, Langston Galloway.
Due i viaggi alle finali per gli Owls di Temple (1954 e 1955), la cui maglia è stata indossata da Hal Lear, Mark Macon, Aarok McKie, Eddie Jones, Marc Jackson, Lynn Greer (che ben ricordano a Napoli) e dall’argentino Pepe Sanchez. Dal 1982 al 2006 l’allenatore è stato John Chaney. Infine, Villanova, l’unica delle Big 5 che si trova fuori città. È la più vincente, campione NCAA 1985, 2016 e 2018. I Wildcats sono allenati da Jay Wright dal 2001 e da qui sono passati Ed Pinckney, Kerry Kittles, Kyle Lowry, Josh Hart, Jalen Brunson, Saddiq Bey.
C’è anche una sesta università importante a Philly: Drexel, che con Penn dà vita alla Battle of 33rd, dal momento che il suo campus è nella stessa via di The Palestra. Non fa parte delle Big 5, ma dal 1986, per includerla in qualche modo, è nata la City 6.