Selezionare le 10 maglie NBA più belle di sempre è impresa tutt’altro che facile e strettamente legata alla soggettività e al gusto di ciascuno.
Molto ampio, infatti, è il ventaglio di scelta tra le divise che, nel corso di oltre 75 anni di storia, le varie franchigie hanno fatto indossare ai propri giocatori sul parquet.
Ciò che è inconfutabile che le uniformi NBA siano l’elemento più riconoscibile in assoluto, oltre che il più venduto, di una lega da sempre all’avanguardia in tema di immagine, comunicazione e marketing. Nel corso dei decenni, questi prodotti non hanno mai perso il loro fascino e sono ricercati da collezionisti mossi da una passione sfrenata.
Di seguito la mia personalissima selezione all-time delle 10 maglie NBA più belle di sempre. Ovviamente ce ne sono diverse, molto valide, che sono rimaste fuori. Non è una classifica di merito, le scelte sono paritetiche. Inoltre, non ho considerato le City Edition, introdotte dal 2017 da Nike, per le quali è opportuno fare un discorso a parte.
Chicago Bulls (1995-1997)
L’alternate uniform dei Chicago Bulls, sfoggiata nel 1995 per due stagioni tra le più felici della dinastia, è da subito molto apprezzata grazie alla sua eleganza. Una divisa pinstriped nera a righine rosse, nel design ideato da Ian Bakar, che riporta una certa sobrietà all’interno dell’esuberante panorama grafico degli anni ’90. Il gessato, in quel periodo, caratterizza anche altre due divise di successo: Indiana Pacers e Orlando Magic. Alta scuola.
Cleveland Cavaliers (2003-2010)
Nel 2003, per accogliere al meglio l’arrivo di LeBron James, i Cleveland Cavaliers operano un radicale rebranding, passando a un’immagine molto più curata e sobria e basata su rosso e oro. Debutta anche il nuovo logo, caratterizzato da una spada settecentesca: il nome della franchigia è infatti un omaggio ai nobili cavalieri di quell’epoca. Il bianco della divisa casalinga fa così risplendere le prime gesta di King James. Ha resistito fino alla famigerata The Decision. Regale.
Los Angeles Lakers (1978-1999)
La divisa principale dei Los Angeles Lakers ha subito pochissime modifiche dal 1966, anno dell’introduzione dei colori giallo-viola, a oggi. A mio avviso, la più affascinante è la jersey bucherellata in voga dal 1978 al 1999, in una tonalità oro e con i tradizionali wordmark e font ancora in uso. In particolare, mi ha sempre attratto la numero 8 di Kobe Bryant, vestita dal 1996 – anno del suo esordio in NBA – fino al 1999, all’alba del three-peat e del trasferimento allo Staples Center. Intensa.
Los Angeles Clippers (1987-2015)
Dal 1987 al 2015 i Los Angeles Clippers hanno utilizzato ininterrottamente, eccetto solo alcune variazioni nei dettagli, la canotta con il wordmark in corsivo stile baseball. Molto americano, tanto semplice quanto impattante. Scelgo la rossa con scritta in bianco e blu. Sui pantaloncini c’è il vecchio logo, simile a quello dei… Lakers. Una maglia che forse avrebbe meritato una squadra più vincente: a parte l’exploit del 2006, i Clippers sono diventati da playoff solo nei suoi ultimi anni di utilizzo. Sottovalutata.
New York Knicks (2001-2012)
Al pari delle altre franchigie di maggior tradizione come Boston Celtics e Los Angeles Lakers, la divisa dei New York Knicks è una di quelle rimaste praticamente immutate, a parte alcuni dettagli. Ho selezionato quella in auge in un momento molto singolare: la Linsanity del 2012. La divisa bianca indossata da Jeremy Lin, con bande laterali blu-arancione lungo i fianchi, mi sembra la più equilibrata, rispetto sia alla versione precedente che a quella attuale. Istituzionale.
Golden State Warriors (2021-2022)
In occasione dei 75 anni della NBA, nella stagione 2021-22 i Golden State Warriors sfoggiano una divisa celebrativa blu, gialla e rossa, ispirata a quella da trasferta degli originari Philadelphia Warriors del 1961-62, la stagione durante la quale Wilt Chamberlain segnò 100 punti in una sola partita. Caratteri e numeri in design tridimensionale e tessuto lucido le conferiscono una fortissima impronta vintage e anche sul parquet il colpo d’occhio è fantastico. Cool.
Atlanta Hawks (2015-2020)
Tra le 10 maglie NBA più belle di sempre ho inserito anche questa particolare divisa degli Atlanta Hawks, attiva dal 2015 al 2020. Esistente anche in versione nera e rossa, ha segnato il debutto di una colorazione fluo. Il giallo fosforescente su numeri e caratteri sarebbe ufficialmente un “verde neon”. In ogni caso, la resa grafica non cambia e rappresenta una significativa innovazione. La canotta è interamente rivestita da un leggero pattern a triangolini, ispirato al piumaggio dei falchi. Allegra.
Seattle SuperSonics (1995-2001)
La maglia verde con bordi ed elementi bianchi, rossi e oro è a mio avviso la migliore tra quelle dei Seattle SuperSonics dei secondi anni ’90, la squadra di Gary Payton e Shawn Kemp. Più bilanciata e leggera rispetto alle parallele bianca e, meno utilizzata, rossa. Sul petto compare un wordmark semplificato rispetto al logo integrale (dove c’è lo Space Needle), entrambi molto anni ’90 nella loro tridimensionalità e anche un po’ ingenuità, con quel pallone che disegna un’orbita per poi finire come puntino della “i”. Nostalgica.
Utah Jazz (1996-2004)
Nelle uniche due versioni bianca e viola, la divisa degli Utah Jazz con la montagna coincide con gli anni migliori della franchigia, quelli delle due NBA Finals consecutive (1997 e 1998), nell’epoca dello Stockton-to-Malone. Dal 2004 il ritorno al tema musicale, perché i Jazz si chiamano così in quanto trasferiti da New Orleans, patria del genere, nel 1979. Da qui l’esigenza di adeguare l’immagine del team alla realtà di Salt Lake City e delle Montagne Rocciose. Identitaria.
Orlando Magic (1989-1994)
Ho detto che questa non è una graduatoria, ma per la pinstriped nera degli Orlando Magic faccio una piccola eccezione. Per me è stata la divisa più elegante in assoluto mai vista in NBA. Indossata dal 1989 al 1998, in alternanza con la bianca e dal 1994 con la versione azzurra, ha rappresentato un expansion team molto amato in quegli anni e portato ai massimi livelli dalla coppia Penny Hardaway-Shaquille O’Neal. La stella sullo spacco dei pantaloncini un grande tocco di classe. Iconica.
[Foto generalmente Getty Images e NBAE tratte da vari siti]