Il 21 dicembre di ogni anno è la Giornata Mondiale della Pallacanestro (World Basketball Day). È stata istituita nel 2023, con la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 25 agosto, data tra l’altro coincidente con l’inaugurazione dei Mondiali nelle Filippine.
Il basket è il primo sport di squadra a fregiarsi di una delle giornate internazionali dell’ONU. Ad oggi sono più di 180 quelle riconosciute dal Palazzo di Vetro. Si tratta di ricorrenze ideate per informare e sensibilizzare le persone su temi importanti di ogni ambito e incanalare energie e risorse verso la soluzione di problemi globali, celebrando i progressi dell’umanità. Dai diritti umani alla sostenibilità ambientale, dalle scoperte scientifiche alle risorse naturali, fino all’importanza di determinate attività sportive.
Ogni 21 dicembre, quindi, gli stati membri, il sistema delle Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali, nazionali e regionali, il settore privato, l’associazionismo e la società civile sono invitati su base volontaria a osservare la Giornata Mondiale della Pallacanestro. Come? Promuovendo il basket, le sue peculiarità e i suoi benefici attraverso attività pubbliche ed educative. Allo stesso modo, tutti sono invitati a giocare a basket, a guardarlo, a parlarne insieme e a stabilire qualsiasi possibile connessione nel segno della palla a spicchi.
21 dicembre: il compleanno del basket
Quella del 21 dicembre, ovviamente, non è una data scelta a caso. E non c’entra nulla con il solstizio d’inverno, anche se potrebbe rappresentare una sorta di rinascita annuale, dal momento che dal giorno successivo le ore di luce tornano ad aumentare. Si tratta infatti della data ufficialmente riconosciuta come compleanno del basket.
Il 21 dicembre 1891, infatti, presso lo Springfield College in Massachusetts, debuttò il nuovo gioco commissionato dall’istituto al professore di educazione fisica James Naismith con l’obiettivo di tenere impegnati in un passatempo collettivo e formativo gli irrequieti studenti durante i proibitivi mesi invernali. Quel giorno si disputò una partita di basket arcaico, denominato “Basket Ball“, in base alle famose “13 Rules” redatte da Naismith. L’origine di uno degli sport più popolari e praticati al mondo, olimpico dal 1936 (quello femminile dal 1976). Secondo i dati FIBA, coinvolge 450 milioni di persone di ogni età e abilità, dai principali campionati alle partite nei campetti.
Come hanno spiegato Alessandro Mamoli e Michele Pettene nel libro Basketball Journey, dopo aver visitato lo Springfield College, esiste tuttavia un dubbio sulla veridicità di tale data. Secondo Jeffrey Monseau, responsabile dell’archivio storico di Naismith e il giornalista Ken Cerino, sembra improbabile che gli studenti fossero presenti il 21 dicembre, dal momento che i bollettini meteo dell’epoca parlano di una tempesta di neve e considerata la vicinanza del Natale. Forse, quindi, la comparsa del basket potrebbe essere avvenuta qualche giorno prima. Ma su questo non c’è ancora certezza e quindi si va con il 21.
Giornata Mondiale della Pallacanestro: il ruolo di Hollander
Nell’istituzione della Giornata Mondiale della Pallacanestro ha giocato un ruolo fondamentale il professor David Hollander della New York University. Un profondo appassionato di basket, tanto da istituire il corso “Come il basket può salvare il mondo” che ha riscontrato grande successo. Ed è pure diventato un libro tradotto anche in italiano. Hollander ci ha inserito la bozza della proposta di risoluzione di ONU, perché è grazie a lui se la cosa è diventata realtà.
Consapevole che la pallacanestro possa avere una funzione importante per migliorare la società in cui viviamo e le relazioni con gli altri, Hollander ha costruito il suo corso e il suo volume secondo 13 principi, un chiaro omaggio a Naismith. Inoltre, il docente si è reso promotore di altre iniziative di celebrazione del basket. Come, ad esempio, il riconoscimento da parte del Vaticano di un santo protettore del basket: la Madonna del Ponte di Porretta Terme, sull’Appennino bolognese.
World Basketball Day: i valori di base
Ponendo come traguardo finale gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030, Hollander nella proposta accolta dall’ONU sceglie il basket come denominatore comune globale. Uno sport presente ovunque e in grado di influenzare tutti, in particolare i giovani, in modi che incidono a vari livelli sulla società.
La pallacanestro, quindi, come fattore di uguaglianza, apertura mentale, accettazione dell’altro. Uno spazio in cui tutti siano liberi di unirsi, che abbia il potere di cambiare percezioni, pregiudizi e comportamenti così come di ispirare le persone, abbattere barriere etniche, politiche, culturali, combattere ogni discriminazione e disinnescare i conflitti. Il basket, come molti altri sport, supera confini e divisioni.
Non solo: ha impatto nelle sfere globali di commercio, pace e diplomazia. Crea uno spazio unico di cooperazione e attività fisica e sociale. Un’interdipendenza che permette a chi lo vive di vedere gli altri innanzitutto come esseri umani. Serve come forza unificante laddove persone di differente provenienza si uniscono, si legano e comunicano l’un l’altro, creando connessioni e contribuendo alla pace e allo sviluppo, al rispetto dei diritti, all’uguaglianza di genere.