Libri di basket: “Ho (quasi) giocato contro Kobe Bryant” di Marco Giacomini

La vita di Marco Giacomini, goriziano di base da tanti anni a Milano, è da sempre scandita dal basket. Praticato, seguito, tifato. E Ho (quasi) giocato contro Kobe Bryant è il suo personale tributo all-around alla pallacanestro.

Uscito per la prima volta a dicembre 2017 e in seconda edizione a giugno 2019, nonché affiancato dall’omonimo blog e dalle pagine Facebook e Instagram, è un libro in cui grandi campioni e perfetti sconosciuti, atmosfere dorate di NBA ed Eurolega e giungle minors, palazzetti strapieni e piccole palestre dimenticate da Dio convivono nei ricordi e nelle storie dell’autore classe 1976.

Trent’anni di memorie e considerazioni sulla palla a spicchi, dalla Gorizia dei primi anni Ottanta alla “Gran Milan” di marca Olimpia, senza mai perdere i legami con le proprie origini e, soprattutto, senza mai abbandonare l’amore per il basket, di ogni livello.

Marco Giacomini e il basket, ovunque e comunque

L’aspetto più particolare di Ho (quasi) giocato contro Kobe Bryant è la presenza e l’intreccio, all’interno dello stesso volume, di una triplice linea di racconto. Un aspetto che ben rappresenta la passione a tutto tondo di Marco Giacomini per il basket e che si sussegue seguendo il flusso dei ricordi.

C’è la pallacanestro dei più grandi. Di quelli che, su entrambe le sponde dell’oceano, hanno segnato l’immaginario cestistico dell’autore. Come Larry Bird, Pete Maravich, Nikos Galis, Drazen Petrovic. O la straordinaria Jugoslavia unita, un’influenza da cui l’autore, essendo di Gorizia, non poteva sfuggire. Nel libro è presente una testimonianza di Sergio Tavčar, storico telecronista di TV Koper-Capodistria, emittente che ha fatto avvicinare tanta gente al basket internazionale quando internet non esisteva.

E poi c’è la dimensione locale. Quella Gorizia presenza fissa in A1 e A2 negli anni Ottanta e Novanta, con Marco fedelissimo tifoso sulle gradinate del vecchio palazzetto di Via delle Grappate e spesso in trasferta. Ma anche un ragazzo che faceva il suo nelle giovanili e poi, una volta a Milano, nel caleidoscopio delle minors lombarde. Alternano il testo immagini di autografi, ritagli di giornale, biglietti  e cimeli.

Kobe Bryant: il ricordo

Ho (quasi) giocato contro Kobe Bryant racconta quindi la profonda e viscerale relazione di un appassionato con lo sport che ama, senza disdegnare considerazioni e valutazioni personali sul gioco e sulle sue evoluzioni tecniche e offrendo così uno sguardo completo sulla pallacanestro come costante nella propria vita. Con un pallone in mano, sugli spalti, in televisione.

Ma non stiamo dimenticando qualcosa? Sì, lui, Kobe. Oltre a essere citato nel titolo, è protagonista di un intero capitolo che Marco Giacomini, con altruismo, fa scrivere a un amico, Maurizio Barresi, grande fan del Black Mamba. E il fatto che Kobe fosse ancora in vita quando è uscito questo libro rende ancor più commovente rileggere oggi quelle parole.

Quando militava nelle giovanili di Gorizia, una volta a Marco capitò di incrociare i pari età di Reggio Emilia. Erano i primi anni Novanta e tra i ragazzi della squadra circolava la voce che avrebbero giocato contro il figlio di Joe Bryant. Ma in realtà Kobe era già tornato in America, pronto a inseguire il suo sogno. E così Marco non poté mai dire di aver giocato contro Bryant, ma solo “quasi”. Piccole gioie di provincia, di quella provincia italiana dove il cuore a spicchi batte forte. In fondo, Kobe non era uno di noi?

Libri di basket: "Ho (quasi) giocato contro Kobe Bryant" di Marco Giacomini

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