Il basket di Flint al World Press Photo 2021

Il basket di Flint, Michigan, finalista ai World Press Photo Awards 2021 come protagonista del progetto fotografico Those who stays will be champions del canadese Chris Donovan, nella sezione Storia dell’anno.

Dopo lo scatto del buzzer beater di Kawhi Leonard di Mark Blinch, vincitore nell’edizione 2020 per la categoria Sport, il basket è di nuovo presente all’evento mondiale dedicato alle migliori foto giornalistiche dell’anno precedente. I vincitori saranno annunciati il 15 aprile in una cerimonia online.

Chris Donovan propone uno storytelling composto da dieci evocative immagini in bianco e nero. Gli scatti raccontano soprattutto i Jaguars, la squadra della Flint Southwestern Academy, unico liceo rimasto in una delle città più povere e problematiche degli Stati Uniti.

Le immagini mostrano quanto questo gruppo di studenti “incarni gli sforzi per garantire stabilità – si legge nella presentazione – incoraggiare il supporto reciproco e rafforzare lo spirito comunitario in una città che fatica a sopravvivere“. Inoltre, evidenziano come l’ultima piaga ad abbattersi su Flint, la pandemia, abbia inferto un ulteriore colpo alle speranze di questo posto.

Flint, i drammi di una città

Flint è il luogo di nascita della General Motors. La città, almeno fino agli anni Settanta, ha goduto di una certa prosperità economica grazie all’industria automobilistica e al suo indotto. Cioè il tratto distintivo e caratterizzante dell’area di Detroit.

Oggi, invece, Flint deve combattere lo spopolamento. Negli ultimi cinquant’anni, il numero dei suoi abitanti si è praticamente dimezzato, passando dai 190.000 del periodo più florido ai 100.000 scarsi attuali. Nell’ultimo ventennio l’accelerazione è stata notevole.

Al declino delle fabbriche perdurante dagli anni ’80 e alla crisi economica del XXI secolo, nel 2014 si è aggiunta una gravissima emergenza sanitaria: acqua potabile ad elevata concentrazione di piombo e agenti corrosivi. In pratica, un avvelenamento, in seguito alla scellerata scelta, da parte del commissario chiamato ad amministrare una Flint già in bancarotta, di cambiare la fonte di approvvigionamento idrico della città. Una decisione presa senza disporre di adeguate garanzie e di infrastrutture sicure, per risparmiare qualche soldo.

A farne le spese, ovviamente, le fasce più disagiate ed emarginate della popolazione, in prevalenza afroamericani che vivono in quartieri ad alto tasso di povertà. Malattie e decessi hanno falcidiato gli abitanti di Flint, come ha ben raccontato il giornalista Francesco Costa in un capitolo del suo libro Questa è l’America.

Lo sport unica speranza

Lo sport è una delle pochissime opportunità, per un giovane di Flint, di uscire dalla miseria e dalla disperazione. Le difficoltà di vivere nella città del Michigan hanno spesso alimentato il carattere dei ragazzi locali, tanto che alcuni di loro sono riusciti ad arrivare alla NBA. Come Kyle Kuzma, Monte Morris, JaVale McGee, Miles Bridges, tra quelli di oggi, o Glen Rice, tra quelli di ieri. Di Flint erano i tre “Flintstones” – Mateen Cleaves, Charlie Bell, Morris Peterson – campioni NCAA nel 2000 con Michigan State.

Il basket liceale, un tempo, era una cosa seria a Flint, con le quattro scuole della città a darsi battaglia in accesissime sfide: Flint Academy, Flint Central, Flint Northwestern, Flint Southwestern. Crisi e spopolamento hanno portato alla chiusura di tre di esse e dal 2018 ne è rimasta solo una, la Flint Academy Southwestern, home of the Jaguars.

Nella stagione 2019-20, dopo varie annate negative, la squadra stava viaggiando con un record di 18 vinte e 4 perse. Aveva raggiunto i playoff statali. Poi è arrivato il Covid ad annullare tutto, vanificando gli sforzi del gruppo. Soprattutto dei ragazzi all’ultimo anno, che magari non avrebbero avuto un’altra occasione. Un chiaro esempio di una delle tante ripercussioni che la pandemia ha avuto sugli adolescenti. E su quella di una città straziata a cui è stato privato l’unico svago, lo sport.

Le foto di Donovan a Flint

Chris Donovan è un fotografo specializzato nel documentare le intersezioni tra industria e comunità urbane. Nel ritrarre i Jaguars, fa emergere il senso di responsabilità di questi ragazzi chiamati a rappresentare una città in lotta per la sopravvivenza.

Nonostante uno scenario disseminato di povertà, vuoto e degrado, essi interpretano il basket con impegno, dignità, ricerca dell’eccellenza. Ma anche con voglia di non perdere la gioia di divertirsi giocando a pallacanestro. Consapevoli che soltanto così potranno dare un sorriso ai loro familiari, ai loro amici, al posto in cui sono cresciuti. E forse trovare un futuro migliore. Il titolo del progetto, Quelli che restano saranno campioni, esalta proprio il legame con Flint.

Una palestra abbandonata. Un ragazzo disteso sul suo letto con in mano un pallone. Charlie Bell, oggi allenatore di una squadra semi-professionistica, che mostra un tatuaggio con scritto Flint. La dura quotidianità delle persone del posto. Dalle foto di Donovan emergono tutte le difficoltà che questa gente affronta ogni giorno, ma anche la forza interiore per non abbandonare la speranza e alleviare il dolore della comunità. Una forza che il basket, intrecciandosi nelle vite delle persone, contribuisce a non far svanire.

GUARDA QUI TUTTE LE FOTO

[foto di Chris Donovan tratte da Sky Sport NBA]

basket flint

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