Wilson ha lanciato Iso Zo, il pallone da basket in edizione limitata realizzato per Allonzo Trier, guardia dei New York Knicks, e in collaborazione con The Players’ Tribune, la piattaforma web che dà voce direttamente agli atleti.
Questa signature basketball incarna la mentalità con cui Trier vive la pallacanestro. Un percorso disseminato di ostacoli e difficoltà, ma attraverso cui con dedizione, volontà e perseveranza il nativo di Seattle è riuscito ad approdare in NBA nonostante la mancata scelta al Draft 2018.
Iso Zo è una palla nera con scritte, elementi grafici e righe in bianco, adatta per giocare su superfici sia indoor sia outdoor. Oltre ai wordmark di Wilson e The Players’ Tribune, il design del pallone è riempito da una serie di parole, in un font calligrafico maiuscolo, legate alla vita e alla carriera di Allonzo Trier.
Termini sia biografici (Seattle, il luogo di nascita; Arizona, il college frequentato; baller, il passato da stella dei playground e del circuito AAU; 6’5, l’altezza) sia motivazionali (hard work, patience, focus on basketball, perseverance, dedication, inspire ecc.), che ben esprimono l’atteggiamento con cui Trier si presenta ogni volta in campo.
Allonzo Trier: prima regola, mai mollare
Allonzo Trier, nato a Seattle nel 1996, in questa stagione 2019-20 è soltanto al secondo anno in NBA con i New York Knicks, ma nonostante la giovane età la sua carriera è stata finora molto intensa e ricca di vicissitudini.
All’età di tredici anni, ad esempio, è finito sulla copertina del New York Time Magazine: un ragazzino delle scuole medie era già considerato uno dei prospetti più intriganti degli Stati Uniti. Di lì a poco avrebbe iniziato un percorso a livello di high school che lo vedrà cambiare ben quattro licei, due in Oklahoma, uno nel Maryland e per finire l’anno da senior alla Findlay Prep in Nevada.
Per l’università sceglie Arizona, ma prima un infortunio alla mano e quindi, al secondo anno, un incidente stradale rallentano la sua crescita come giocatore. Inoltre, per lenire i forti dolori alla schiena, assume un farmaco che contiene steroidi proibiti, rimediando una prima sospensione. Una seconda, nuovamente per l’uso di farmaci vietati, arriva a febbraio 2018, durante l’ultimo anno al college. Si dichiara per il Draft, ma nessuna franchigia NBA si fida di lui e non viene scelto.
Allonzo, a cui non hanno mai fatto difetto ambizione ed etica del lavoro, non molla e si procura un two-way contract con i Westchester Knicks, l’affiliata di New York di G-League. Con una serie di elettrizzanti prestazioni durante la stagione 2018-19 gli valgono la conferma in NBA. Attualmente non sta trovando molto spazio nella rotazione, ma con un giocatore come Trier una svolta è sempre dietro l’angolo.
[Foto in alto: © Guillermo Hernandez Martinez / The Players’ Tribune]