Giannis. L’incredibile ascesa di un campione di Mirin Fader, uscito in Italia per add editore con traduzione di Mauro Bevacqua e Pietro Scibetta – titolo originale Giannis. The improbable rise of an NBA MVP – è il frutto di un imponente lavoro giornalistico, così profondamente americano nella sua essenza, portato avanti dalla reporter statunitense.
Nel suo primo libro, Fader ha vivisezionato nei minimi dettagli vita e carriera di Giannis Antetokounmpo, ricostruendo quanti più aneddoti possibili di un’esistenza già consegnata alla storia del basket e dello sport. Come la stessa autrice rivela nella postfazione, sono ben 221 le persone da lei intervistate per realizzare questa biografia.
Tutta gente che ha incrociato il proprio destino, chi più chi meno, con quello del giocatore greco: familiari, amici, compagni di squadra, allenatori, giornalisti, personale dei Milwaukee Bucks. Molte testimonianze sono state raccolte direttamente sul posto, consuetudine della giornalista californiana che ha già firmato numerose storie di atleti.
Alle testimonianze dirette si aggiunge una serie considerevole di fonti di stampa, oltre a quelle confidenziali. Il risultato è un quadro completo ed esauriente su Giannis Antetokounmpo, la cui ricchezza di informazioni mette ancora una volta in risalto la straordinarietà della sua vicenda umana e sportiva.
Giannis, uno che non molla
Il racconto di Mirin Fader, al ritmo di continui virgolettati, conduce il lettore verso una piena immedesimazione nel percorso di Giannis Antetokounmpo e della sua famiglia, ponendo l’accento sui valori e sulla mentalità che hanno permesso a questo ragazzo “invisibile” di venire fuori da una situazione altamente precaria.
I primi capitoli ripercorrono infanzia e adolescenza di Giannis ad Atene, nel quartiere di Sepolia. Periferie abitate da immigrati e, all’epoca della crisi economica, “pattugliate” dagli estremisti xenofobi di Alba Dorata. Nonostante l’ondata di razzismo, la solidarietà non manca. Il Filathlitikos, club dove Giannis inizia a giocare a basket, offre anche un aiuto alla sua famiglia.
Gli Adetokunbo – diventati Antetokounmpo solo una volta ottenuta la cittadinanza greca – sono immigrati irregolari e apolidi. Non hanno nulla, cambiano una casa dopo l’altra, fanno i venditori di strada. Ogni tanto un genitore o uno dei fratelli più grandi salta un pasto per consentire ai più piccoli di mangiare a sufficienza. Nonostante le difficoltà, la famiglia è unita e Charles e Veronica educano i figli al rispetto, alla fede e, non ultimo, allo sport.
L’enorme etica del lavoro che Giannis mostra tuttora è frutto di ciò che ha vissuto, della quotidiana lotta per la sopravvivenza che ha affrontato fin da piccolo. Di ogni giorno vissuto senza certezze, con la paura di perdere tutto all’improvviso. Giannis non molla mai, ha una determinazione d’acciaio. Crede che una vita diversa sia possibile e che continuando a impegnarsi ce la può fare.
Dalle strade di Sepolia alla NBA
Il basket è la via d’uscita per Giannis. Nel raccontare le tappe dell’ascesa, Mirin Fader mette in evidenza alcuni aspetti importanti. In Grecia non si investe su prospetti di talento, ma si preferiscono giocatori già pronti. Quindi lui non viene considerato dai top club come Olympiacos e Panathinaikos. Inoltre è senza passaporto e quindi tesserabile solo come straniero. Non può nemmeno uscire dal paese.
Però, non tutto il male vien per nuocere: il fatto di essere relegato al Filathlitikos, in A2 greca, gli offre la possibilità di forgiarsi condividendo il parquet con compagni e avversari duri e grezzi che non fanno sconti. Impara a stare in campo, non così facile per uno che ha iniziato a praticare pallacanestro a tredici anni. E con la fiducia di coach Zivas riesce a far emergere il proprio talento. Partendo, anche in questo caso, dal nulla.
Nel libro è raccontato molto bene tutto il processo di scouting in cui Giannis attira l’attenzione della NBA, tra video sgranati su YouTube e coach, dirigenti e osservatori NBA ritrovatisi a seguirlo in piccole, sporche e chiassose palestre greche dopo un viaggio transoceanico. Da tali episodi emerge chiaramente quanto, almeno all’inizio, Giannis sia davvero un signor nessuno.
Un altro episodio su cui Fader fa luce è il provino segreto che il greco sostiene con gli Atlanta Hawks, la squadra che sembra la più intenzionata a sceglierlo al Draft. L’incontro avviene di nascosto, in un clima di paranoie e sospetti da parte degli Hawks, che temono che qualcuno lo venga a sapere. Ma sarà inutile, perché i Milwaukee Bucks non si faranno sfuggire il ragazzo di Sepolia.
Un uomo, una squadra, una città
Così uno dei temi centrali del libro di Mirin Fader è la rinascita dei Milwaukee Bucks e della stessa città del Wisconsin al fianco di Giannis Antetokounmpo. La nuova star dalla storia incredibile finisce per determinare un miglioramento sia della franchigia, che fino ad allora giocava in un’arena fatiscente e prestava scarsa attenzione al marketing, sia della città, con il nuovo Fiserv Forum. Il processo di crescita culmina nella vittoria del titolo NBA nel 2021.
L’amore tra Giannis e Milwaukee è genuino, reciproco, orgoglioso. Lì, nel gelido Wisconsin, lui figlio di nigeriani e proveniente dal caldo di Atene, diventa uomo. Al suo arrivo, nel 2013, non ha ancora diciannove anni ed è come un bambino in un negozio di giocattoli. Ma attraverso gioie e dolori, tra cui la morte improvvisa del padre, diventa un atleta formidabile e una persona matura.
Il tutto senza mai perdere l’umiltà e la semplicità di fondo – Fader sottolinea più volte il suo rapporto responsabile con il denaro di fronte ai lussi della vita da professionista NBA – anzi alimentando ogni giorno la sua feroce determinazione. Un approccio paragonabile a quello di Kobe Bryant. E si racconta anche dell’incontro con uno dei suoi idoli, che lo riempie di consigli su come diventare un vincente.
“Giannis era disposto a fare cose che nessun altro voleva fare, voleva essere spinto oltre limiti che non pensava nemmeno di avere“, dice di lui l’assistente allenatore Sean Sweeney. Leggendo pagina dopo pagina il libro di Mirin Fader, si capisce pienamente perché.