Diventi un re non per il numero di titoli vinti, ma per come cambi il mondo, per le persone che ispiri e, soprattutto, per quanto sei capace di restituire loro parte della tua grandezza, in modo che possano brillare di luce propria: questo è il senso profondo di King, la biografia di LeBron James scritta dal giornalista Davide Chinellato.
Firma NBA de La Gazzetta dello Sport e primo non statunitense a votare per l’MVP delle Finals, Chinellato racconta in modo esauriente e con ritmo coinvolgente tutte le fasi della vita di LeBron, dentro e fuori dal campo. Una narrazione ben agevolata dall’essenziale e al tempo stesso elegante veste grafica del volume, edito da Libreria Pienogiorno.
Dal giorno d’inverno in cui nasce ad Akron, Ohio, quando l’unica persona a cui importa veramente di lui è la giovanissima madre Gloria, fino ai tempi attuali in cui è icona planetaria dello sport, uomo impegnato contro le ingiustizie sociali e persino protagonista di un film, King presenta l’evoluzione di un simbolo non solo della NBA ma dell’età contemporanea.
King: la struttura del libro
La storia è suddivisa in tre grandi sezioni: A kid from Akron; The NBA; More than an athlete. Dopo un prologo dedicato alla prima schiacciata di LeBron James, l’autore parte dal 30 dicembre 1984, data in cui viene al mondo dal grembo di una mamma appena sedicenne.
La prima parte narra, in maniera dettagliata, le difficoltà dell’infanzia e dell’adolescenza. Inizialmente, Gloria e il piccolo LeBron sono senza fissa dimora: lei si spacca la schiena fino a tardi per guadagnare quei pochi soldi con cui mantenersi e mantenere il figlio, che sembra abbandonato a se stesso. Fino a quando la scoperta dello sport (basket ma anche football), gli indica la strada per tirarsi fuori da lì.
Il fatidico Draft del 2003, con i Cleveland Cavaliers che lo scelgono per primo, apre la sezione incentrata sulla carriera NBA. I primi anni, il discusso trasferimento a Miami, i successi, il ritorno a casa, il titolo 2016, un nuovo addio per vestire la gloriosa maglia dei Los Angeles Lakers, l’anello conquistato nella “bolla” di Disney World.
Infine, nell’ultima parte, il LeBron James imprenditore, uomo-brand, filantropo, potente voce per i diritti. E anche star del cinema con Space Jam. A New Legacy, “inseguendo” il mito che lo ispira fin da bambino: Michael Jordan. Inoltre, in tutto il libro, l’autore aggiunge efficaci spiegazioni di come funzionano alcuni meccanismi chiave della NBA: il Draft, la free agency, il lockout.
Raccontare LeBron James
King è una biografia che pone meno l’accento sulle vicende in campo e più su ciò che succede tra una stagione e l’altra, velocizzando il racconto delle partite. Chinellato evidenzia fasi e scelte che hanno orientato l’evoluzione del personaggio. LeBron, del resto, è sempre stato ben consapevole di come costruire la sua narrativa: uscire da Akron, perseguire la grandezza, massimizzare i guadagni. Maturando pian piano l’intenzione, un giorno, di restituire alla comunità da cui proviene.
Nel volume trovano ampio spazio The Decision, il discusso show con cui annuncia il passaggio agli Heat; il matrimonio con Savannah; la paternità precoce e la volontà di essere per i suoi figli quel padre che non ha mai avuto; il ruolo degli amici più fidati, da Maverick Carter a Rich Paul, che LeBron avvia a brillanti carriere. Permettendo però, anzi esigendo, che anche loro siano in grado di costruirsi il proprio percorso.
In King ben risaltano, in ogni caso, gli anni iniziali, quando da una situazione di completa solitudine, progressivamente sempre più persone entrano nella vita di LeBron. Lui, però, si fida solo di una cerchia ristretta e ricerca con costanza una figura paterna. Che sia Eddie, il compagno della madre che purtroppo entra ed esce di galera, o i suoi allenatori giovanili, grazie ai quali può finalmente smettere di passare da una casa all’altra.
E, come un cerchio che si chiude, oggi LeBron è promotore di grandi investimenti a sfondo sociale proprio nella sua Akron. Su tutti, la scuola I Promise, ma non solo. Per dare opportunità a tanti bambini e ragazzi che altrimenti finirebbero per strada. Per fare in modo che sempre meno piccoli si trovino a vivere ciò che ha dovuto attraversare lui. In fondo, diventi un re solo nella misura in cui migliori le vite degli altri.