Da ormai trent’anni un imponente e maestoso Julius Erving, in completo elegante, domina una strada di North Philadelphia, zona povera e problematica della città della Pennsylvania.
La gloria dei 76ers è raffigurata su un murale al 1234 di Ridge Avenue. Un’opera di street art dipinta dall’artista Kent Twitchell sul fianco di un modesto edificio a due piani che insiste su un piccolo spazio verde. La realizzazione ha richiesto poco più di un anno di lavori ed è stata completata nell’ottobre 1990.
Twitchell, nato nel 1942 a Lansing, in Michigan, e trasferitosi a Los Angeles – curiosamente, lo stesso percorso di Magic Johnson – rispose alla chiamata di una sua collega e amica, Jane Golden. Un’artista che nel 1986 stava guidando nella sua Philadelphia il Mural Arts Program. Tuttora attivo con il nome di Mural Arts Philadelphia, nel corso degli anni è diventato il progetto di arte pubblica più grande degli Stati Uniti.
Julius Erving, l’uomo e il giocatore
Si volle rappresentare Julius Erving non in divisa da gioco, ma in un elegante abito beige, da uomo d’affari, per evidenziarne più il suo valore come persona e come esempio di vita, che come la stella dei Philadelphia 76ers che elevò ad arte il gesto tecnico-atletico della schiacciata.
“Doctor J”, nato nel 1950 nei sobborghi di New York, dopo aver militato nella ABA dal 1971 al 1976 tra Virginia Squires e New York Mets (vincendo due titoli), passò in NBA ai Sixers, che condusse al titolo nel 1983 e ad altre tre apparizioni alle Finals.
La superficie liscia permise a Kent Twitchell di raffigurare Erving in maniera estremamente realistica e dettagliata. L’obiettivo del murale dedicato a “Doctor J”, che si era ritirato da un paio d’anni lasciando un segno indelebile nella storia del basket di Philly e dell’intera NBA, è esprimere un soggetto in grado di ispirare la comunità locale in maniera profonda e speciale. Intento riuscito, dal momento che, si racconta, lo stesso Julius Erving si commosse non appena vide il murale ultimato.
Erving è comparso inoltre, questa volta in veste di giocatore e insieme, in un altro murale dedicato ai 76ers e alle loro leggende, inaugurato a South Philadelphia nel 2017 (foto in fondo all’articolo).
Il Mural Arts Philadelphia
Fondato negli anni ’80 dall’artista Jane Golden, di ritorno dalla California nella natia Philadelphia, il Mural Arts Program – oggi Mural Arts Philadelphia – è nato per contrastare il degrado urbano e il vandalismo in città, aprendo nuove prospettive di scambio e convivenza civile.
Fin dall’inizio il gruppo guidato dalla Golden fu inglobato nella Philadelphia Anti-Graffiti Network, diretta da Tim Spencer, con cui l’allora sindaco Wilson Goode intendeva combattere la diffusione di graffiti sui muri e negli spazi cittadini.
Nel corso degli anni, Mural Arts Philadelphia è diventato un’organizzazione che ogni anno impiega oltre 300 artisti. L’obiettivo è rimasto sempre lo stesso: unire gli artisti e la comunità locale in un processo collaborativo, per creare opere d’arte in grado di trasformare gli spazi pubblici e di ispirare le vite delle persone. L’arte alimenta il cambiamento, stimolando connessioni e dialogo.