Nel mondo sono sempre di più i playground d’arte. Campi da basket all’aperto il cui terreno di gioco, spesso in nudo asfalto, diventa la base ideale per opere di street art. Una riqualificazione che rende più belli e sicuri i quartieri delle città.
Come, ad esempio, questo campetto di Aalst, città del Belgio, nel quartiere di Ezelsplein. Nel 2017, l’artista Katrien Vanderlinden ha riempito di forme geometriche e colori vivaci quello che prima era un grigio e anonimo rettangolo di cemento.
Lei stessa ha proposto l’idea alla municipalità locale, per dare una nuova linfa vitale alla zona. E ha ottenuto la possibilità di concretizzarla in quello che è diventato un luogo d’incontro per bambini, giovani, famiglie. Così, nel giro di due settimane e con l’ausilio di dieci volontari locali, il playground di Aalst è risorto a nuova vita.
Il playground d’arte di Katrien Vanderlinden
La street artist belga si è ispirata alle costruzioni in legno per bambini, i cui blocchi colorati si diversificano in quadrati, rettangoli, triangoli, cerchi. Un gioco molto semplice e altrettanto importante nel favorire lo sviluppo di capacità logiche nei più piccoli.
Katrien Vanderlinden ha trasferito queste caratteristiche nella sua opera. Partendo dalle uniche linee esistenti, cioè quelle del campo da basket (la linea del tiro da tre e le aree dei tre secondi sono ancora quelle precedenti al 2009, con arco a 6,25 metri e “campana”), il playground si è trasformato in una vigorosa composizione geometrica che ha richiesto 137 litri di vernice.
Dal punto di vista cromatico, la scelta è caduta su vivaci colori pastello, che riflettono l’energia e la freschezza dello sport. Così, ecco cerchi, semicerchi, triangoli, quadrati, rettangoli rosa, gialli, celesti e bianchi, con un più scuro indaco riservato agli interstizi tra le forme. Molto evidente anche il richiamo al Memphis Design, la corrente postmodernista italiana fondata da Ettore Sottsass negli anni ’80.
Sport e creatività
Nel playground d’arte di Aalst è molto suggestiva l’unione tra il basket e la creatività. La sfida, per l’artista, è stata quella di introdurre linee e forme nuove in uno spazio dalla funzione predefinita, come appunto un campo da pallacanestro.
Ferme restando le linee regolamentari di gioco, ovviamente mantenute ben distinguibili in nero, nelle intenzioni di Vanderlinden la presenza di molte altre linee e forme consente ai bambini di inventare sul momento nuovi giochi, reinterpretando così questo luogo a piacimento e dando sfogo alla loro fantasia.
La riqualificazione di spazi urbani come i playground riesce a unire, nello stesso posto, sport, arte e la vita sociale. Come nel caso del campetto di Aalst, tra l’altro situato tra una scuola elementare e un centro per giovani rifugiati. “Quando cammini, intorno a te tutto è grigio – spiega Katrien – Le strade, le facciate degli edifici, spesso anche il cielo. E il fatto che tu possa portare colore nella vita quotidiana delle persone è semplicemente meraviglioso“.
Foto tratte da Dezeen.com