I nomadic signs, tratto distintivo di Marco Lullo in arte Raul33, riempiono un nuovo playground d’arte: il campo da basket Marco Zitella di Montesilvano, in provincia di Pescara, riqualificato con un’opera di street art nell’estate 2021.
Ubicato in Via Salentina e intitolato alla memoria di un giovane cestista locale scomparso nel 2011, dopo un lungo abbandono il comune abruzzese ne ha promosso il recupero, coinvolgendo varie realtà locali, tra cui la Virtus Montesilvano.
Raul33, insieme a Zot19, ha colmato con i suoi segni l’intero rettangolo di gioco realizzando un tessuto uniforme. La giocabilità del playground è preservata, in quanto le linee regolamentari restano ben marcate e delimitano una differenziazione di colore.
Infatti, a seconda della zona del campo, i segni sono bianchi, neri o gialli (questi ultimi nel cerchio centrale e nelle lunette). Il tutto su fondo rossastro con sfumature celesti. La bicromia bianco-nero in abbinamento a colori caldi e accesi è un’altra caratteristica di Raul33 ed è riproposta in questo playground d’arte della cittadina adriatica.
Il linguaggio dell’artista pescarese, nato nel 1980 e ben affermato a livello internazionale tra Europa e Stati Uniti, si estrinseca attraverso i suoi inconfondibili “segni nomadi”. Tratti ripetitivi, stilizzati, primordiali, si potrebbe dire tribali.
Attraverso i suoi simboli, Raul33 canalizza l’energia che lo spinge alla continua ricerca di linguaggi simbolici e significati provenienti dalle diverse culture del mondo. E dai simboli questa energia è a sua volta resa nuovamente fruibile.
Il suo stile ricorda un po’ quello dell’artista tedesco A.R. Penck, precursore di personaggi come Keith Haring e Jean Michel Basquiat, che trasposero il suo messaggio in chiave metropolitana. Rendendolo comprensibile a tutti. Non per niente, Raul33 si ispira proprio alla scena newyorchese degli anni ’80.
Foto tratte dalla pagina Facebook del Comune di Montesilvano