La storia dei Mondiali di basket in un documentario FIBA

In occasione dei Mondiali di basket 2019, in programma in Cina dal 31 agosto al 15 settembre, la FIBA ha realizzato un documentario in quattro parti, dal titolo The History of the FIBA Basketball World Cup.

Il film vuole celebrare i quasi settant’anni di storia della competizione, che fino al 2010 si chiamava FIBA World Championship. Quella cinese sarà l’edizione numero 17: seppur spesso passati in secondo piano rispetto a Olimpiadi o Europei, i Mondiali di basket hanno avuto in ogni caso un ruolo fondamentale nel rendere questo sport sempre più diffuso su scala globale.

Attraverso le testimonianze di alcuni tra i massimi esponenti di sempre della pallacanestro di tutto il mondo, vengono ripercorsi i momenti chiave della storia dei mondiali di basket: un’avventura iniziata nel lontano 1950 nell’ancor più lontana, per l’epoca, Argentina, e arrivata fino alle edizioni più recenti.

Le parole, tra gli altri, di Borislav Stankovic, storico segretario generale della FIBA, e di gloriosi giocatori come Arvydas Sabonis, Alonzo Mourning, Toni Kukoc, Oscar Schmidt, Ratko Kicanovic, Pau Gasol, rievocano storie e ricordi di una manifestazione che ha avuto per protagonista il meglio del basket mondiale e ha regalato agli appassionati partite memorabili.

Quattro le puntate di The History of the FIBA Basketball World Cup. Sono disponibili sui canali YouTube, Facebook e Instagram della FIBA e sulla piattaforma LiveBasketball.tv.

 

La storia della FIBA Basketball World Cup – Prima parte

Si parte con i Mondiali 1994 a Toronto, i primi aperti alle stelle NBA. Dopo l’irripetibile Dream Team di Barcellona ’92, gli USA mandano un team che annovera, tra gli altri, Shaquille O’Neal, Alonzo Mourning, Reggie Miller, Dominique Wilkins, Larry Johnson. Apre vincendo di “soli” 15 punti sulla Spagna, ma poi domina su tutti gli avversari. La puntata propone quindi il racconto della prima edizione della storia dei mondiali di basket, nel 1950 in Argentina, vinta dai padroni di casa. I superstiti Ricardo Gonzalez e Pedro Bustos ricordano l’impresa straordinaria di una squadra soltanto quindicesima alle Olimpiadi di due anni prima e sostenuta dal governo di Peron. Prima dell’arrivo delle dittature che ostracizzarono il basket argentino.

 

La storia della FIBA Basketball World Cup – Seconda parte

Le prime cinque edizioni dei Mondiali di basket si svolgono tutte in Sudamerica. Non ci sono partite a eliminazione diretta, ma l’esito è deciso in un girone finale all’italiana. Agli importanti successi del Brasile (oro nel 1959 e 1963) iniziano a rispondere Unione Sovietica e Jugoslavia, che fino al 1982 si alternano al titolo mondiale. Non mancano episodi da guerra fredda, come quello che costa all’URSS il primo posto nel 1959. Sovietici e jugoslavi, più i primi che i secondi, sono tuttavia i veri dominatori del basket negli anni ’60 e ’70. Gli Stati Uniti, pur campioni nel 1954, si limitano a mandare atleti universitari che non riescono ad andare oltre un paio di medaglie d’argento. Perdono con l’URSS la finale del 1982 per un solo punto.

 

La storia della FIBA Basketball World Cup – Terza parte

Nel 1986, in Spagna, i Mondiali sono allargati a 24 squadre e per la prima volta si gioca con il tiro da tre punti. La finale è un classico: Stati Uniti contro Unione Sovietica, rivincita del 1982. Stavolta hanno la meglio gli americani per 87-85. In squadra Steve Kerr, Muggsy Bogues, Kenny Smith, contro i giganti Sabonis e Tkachenko ma anche Kurtinaitis, Volkov, Valters. MVP è però Drazen Petrovic, che guida l’emergere di una nuova generazione di talenti jugoslavi tra cui Toni Kukoc e Vlade Divac. La Jugoslavia demolirà l’URSS nella finale dei Mondiali 1990, in Argentina, nello storico Luna Park che ospitò la prima edizione. La puntata si chiude con le parole del brasiliano Oscar Schmidt, che ha giocato 35 partite dei Mondiali segnando 843 punti.

 

La storia della FIBA Basketball World Cup – Quarta parte

Le edizioni più recenti e il basket del terzo millennio. A partire dall’edizione dei Mondiali 1998 ad Atene, priva delle stelle NBA a causa del lockout. Le clamorose eliminazioni del Dream Team nel 2002 e nel 2006. La Generacion Dorada dell’Argentina, arrivata a pochi punti dal titolo. L’ultima Jugoslavia che glielo nega, per poi veder cancellato per sempre quel nome soltanto un anno più tardi. L’ascesa della Spagna di Sergio Scariolo, di Navarro, dei fratelli Gasol e di una lista infinita di campioni. Il ritorno degli Stati Uniti in versione imbattibile nel 2010 e nel 2014.

Nella foto: la Spagna campione del mondo 2006

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