La Virtus Segafredo Arena, un palasport temporaneo alla Fiera di Bologna

Le ambizioni di grandezza della Virtus Bologna, di proprietà Segafredo, non sono un mistero e vanno oltre le straordinarie prestazioni in campo di Milos Teodosic.

La Bologna bianconera sente l’esigenza di un nuovo palazzo dello sport. Molto probabilmente se ne costruirà uno tutto suo nel giro di qualche anno. Un passaggio fondamentale, dal momento che il club vuole tornare in Eurolega, oltre che riaffermarsi stabilmente ai vertici del basket italiano.

Intanto, però, per ovviare ai limiti di un PalaDozza storico e affascinante quanto vuoi ma ormai parecchio datato e da un paio d’anni nuovamente condiviso con la Fortitudo, la Virtus ha dato ufficialmente il via all’operazione Basket City Fiera. Un progetto della Virtus Segafredo, condiviso al cinquanta per cento con BolognaFiere e con l’appoggio della Lega Basket Serie A, subito concretizzatosi in un palasport pronto a ospitare le partite degli uomini di coach Djordjevic.

Virtus Segafredo Arena: le caratteristiche

La Virtus Segafredo Arena è un palasport temporaneo da 8.970 posti allestito nel padiglione 30 della Fiera di Bologna. Qui le “V nere” debutteranno il 10 novembre 2019 ospitando Treviso e ci giocheranno almeno altre quattro partite in questa stagione. Il 1° dicembre arriverà Cantù, il 15 Brindisi. Quindi, i due big match di fine anno: il derby con Fortitudo Bologna nel giorno di Natale e il 29 dicembre la sfida con l’Olimpia Milano. Probabilmente la Virtus tornerà in Fiera in occasione dei playoff e del secondo turno di EuroCup. L’arena accoglierà inoltre la Next Gen Cup, la manifestazione riservata alle formazioni Under 18 delle squadre di Serie A.

La Virtus Segafredo Arena ripropone sostanzialmente gli stessi settori in cui è organizzato il pubblico al PalaDozza, ma con 3400 posti in più e servizi studiati per garantire il massimo comfort. Infatti sono previsti due settori nuovi al di sopra delle gradinate, per 2100 posti in aggiunta ai precedenti, e un parterre più ampio con 7 file anziché 3 per un totale di 600 posti. Le curve, rispetto alla forma ovale del PalaDozza, sono più vicine al campo e offrono una migliore visibilità.

Qualche dubbio, invece, per lo sviluppo delle gradinate che, a prima vista, sembra piuttosto orizzontale, con le file più alte molto distanti dal rettangolo di gioco e quindi potrebbe risentirne la visuale. Il parquet è in legno chiaro con aree e centro campo in nero. L’ingresso all’arena è previsto da nord attraverso i padiglioni 28, 29 e 30.

La Virtus e il palasport del futuro

Se alla Virtus Bologna il PalaDozza va stretto e la Virtus Segafredo Arena è dichiaratamente una soluzione temporanea, il progetto grosso all’orizzonte è quello di un palasport interamente di proprietà del club. Un investimento dal costo di varie decine di milioni di euro, con cui Bologna vuole tornare ad essere “Basket City” a tutti gli effetti.

Nelle intenzioni virtussine, con tanto di parere positivo del Comune, c’è infatti la costruzione di un’arena di ultima generazione da 15-20 mila posti, sul modello dei migliori palazzi già sorti o in corso d’opera in varie grandi città europee. Sarebbe una grande novità non solo per Bologna ma per tutta l’Italia sportiva. Non è escluso che il futuro PalaVirtus, o come si chiamerà, scaturisca proprio dall’accordo pluriennale tra Virtus e Fiera di Bologna. Infatti è già previsto un ampliamento del centro fieristico del capoluogo emiliano oltre la linea ferroviaria e gli spazi non mancano.

Per il progetto si fa il nome di Mario Cucinella, architetto che ha già firmato importanti opere in città come la nuova sede del Comune di Bologna nelle adiacenze della stazione centrale e le cosiddette “Gocce” dell’Urban Center di Piazza Re Enzo.

PalaDozza, Virtus Segafredo Arena, PalaVirtus… e l’Unipol Arena, che fine ha fatto? La grande struttura di Casalecchio di Reno ha sempre meno spazio per il basket, tanto che dal 2017 la Virtus ha preferito tornare al PalaDozza. Potrebbe ospitare tranquillamente l’Eurolega o addirittura la NBA, ma ormai è diventata una delle maggiori arene indoor del continente per concerti e spettacoli e ha una programmazione così intensa da rendere impossibile un coordinamento con i calendari sportivi. Tuttavia, se qualcosa andasse storto con gli altri progetti, Unipol Arena e pallacanestro non potranno che mettersi nuovamente intorno a un tavolo.

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